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Il bilancio dell'attacco della Juventus a ottobre è di un gol in quattro giocatori nell'arco di (quasi) un mese: una miseria, anche al netto degli infortuni. La squadra di Massimiliano Allegri, che ha blindato la difesa dopo le quattro reti incassate il 23 settembre contro il Sassuolo, ottenendo il risultato di quattro clean sheet consecutivi (Lecce, Atalanta, Torino e Milan), in questa fase fa fatica a fare gol, in particolare con gli attaccanti. Fino al match con il Sassuolo, la Juve aveva segnato 11 gol e ne aveva subiti 6 in cinque giornate, dopo il Sassuolo i bianconeri hanno realizzato 4 reti, senza subirne, in quattro partite.  Con 15 gol, la Juve è al sesto posto in Serie A per reti segnate, insieme all'Atalanta, dietro a Inter (24), Napoli e Roma (20), Fiorentina (18) e Milan (16).

TATTICA E QUALITA' DEI SINGOLI - Dopo la scoppola di Reggio Emilia, il baricentro della Juve si è abbassato, rispetto alle note più offensive dell'avvio di stagione, con un doppio risultato: più equilibrio e meno gol incassati, ma anche meno gol all'attivo. Il discorso non è però solamente di natura tattica, ma va a toccare anche le qualità dei singoli. Perché al netto degli infortuni che hanno colpito Vlahovic e Chiesa, e a prescindere da qualsiasi dettame tattico, non è pensabile che un attacco composto da Vlahovic, Chiesa, Milik e Kean metta a referto solo un gol in un mese. Le occasioni ci sono state, basti pensare alle reti fallite da Kean e Vlahovic contro il Milan. 

Sabato, contro il Verona, per l'attacco della Juve ci sarà l'ultima occasione per riscattarsi nel mese di ottobre...

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