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In un modo o nell'altro, le strade di Paulo Dybala e della Juve sembrano sempre destinate a incrociarsi. Sì, perché ieri sera, mentre calava il sipario su una stagione tanto difficile e tormentata, da lasciarsi alle spalle quanto prima, i bianconeri hanno realizzato che, seppur indirettamente, ancora una volta per le loro sorti è stato determinante un sigillo dell'argentino. Mentre alla Dacia Arena la squadra di Massimiliano Allegri strappava una vittoria all'Udinese con un gol di Federico Chiesa, infatti, allo Stadio Olimpico i giallorossi della Roma riuscivano a completare la rimonta sullo Spezia proprio grazie al classe 1993, glaciale dal dischetto nel capitalizzare un rigore concesso al 91'.

Un rigore valso i tre punti, ma soprattutto la qualificazione alla prossima Europa League, quella che la Juve, dopo la penalizzazione di 10 punti, avrebbe ancora potuto conquistare all'ultima giornata di campionato solo vincendo a Udine e sperando, nel frattempo, che almeno una tra Roma e Atalanta chiudesse la propria stagione con un pareggio o una sconfitta. E nel corso della serata, con i nerazzurri tutto sommato in controllo del match casalingo contro il Monza, è bastato poco per capire che l'ago della bilancia sarebbe stata proprio la Lupa, la squadra che poco meno di un anno fa ha accolto il numero 10 "scaricato" dalla Juve offrendogli la possibilità di una "nuova vita" calcistica, dopo tanti infortuni e dubbi sul futuro. 

Ecco, dopo la rete (di fatto rivelatasi inutile) in finale di Europa League, Paulo Dybala ha colpito ancora. Mandando in Paradiso la Roma e in Purgatorio la Juve. Comunque sempre in attesa del giudizio finale, quello della UEFA e di Aleksander Ceferin...