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Juve-Sporting, Kostic bocciato ma con 'riserva': i due motivi di una partita deludente
Innanzitutto con una questione tattica: era da tanto, infatti, che la Juve non scendeva in campo dall'inizio con il 3-4-3, il modulo che sì, rende la formazione più offensiva, ma allo stesso tempo rischia di far perdere quell'equilibrio garantito invece dal "buon vecchio" 3-5-2, in cui Kostic è di fatto impegnato a tutta fascia, come un pendolo, senza l'onere del ruolo di terzino puro e "l'ostacolo" lungo la sua corsia rappresentato da Federico Chiesa, in presenza del quale è chiamato appunto a un lavoro in parte diverso. Questione di abitudine.
E poi, per "assolverlo" almeno in parte da una prestazione sotto tono, si potrebbe anche considerare il fattore fisico: l'esterno, infatti, è stato tra i giocatori più impiegati in assoluto da Massimiliano Allegri in questa stagione, grazie anche a una continuità di rendimento che lo ha reso facilmente un elemento irrinunciabile nell'undici di partenza. Un po' di stanchezza, quindi, può essere anche comprensibile, in un periodo in cui, nonostante tutto, la Juve è ancora impegnata su tre fronti. La speranza, da questo punto di vista, è che Kostic possa ritrovare quanto prima la forma migliore: per il rush finale di stagione - e per la fase più calda dell'Europa League, quella in cui lo scorso anno ha dato il meglio di sè - la Juve ha bisogno anche di lui.
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