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Ed ecco che anche per Matias Soulè è arrivata la prima gioia personale. Dopo aver rapito il pubblico dell'Allianz Stadium nella finale di andata di Coppa Italia contro il Vicenza, la stellina bianconera si è presa la scena anche tra i grandi mettendo la sua firma sul match contro la Sampdoria, il sigillo che ha chiuso definitivamente la contesa proprio nel momento in cui Massimiliano Allegri si aspettava altro (QUI IL RETROSCENA). I tifosi della Juve, quindi, hanno un altro giocatore da inserire nella lista dei propri beniamini dall'Argentina, tra cui naturalmente ora spicca Angel Di Maria. E proprio al Fideo Soulè ha sempre rivolto parole al miele, senza nascondere il suo desiderio di prenderlo come fonte d'ispirazione per seguire le sue orme e diventare, con il tempo, un fuoriclasse come lui. 

Ma nei suoi pensieri c'è sempre anche Paulo Dybala, il "fratello maggiore" che lo ha guidato nei suoi primi passi alla Juve e che ne ha seguito la graduale ascesa verso la prima squadra, almeno fino all'addio che il classe 2003 ha accolto con non poco dispiacere. Storia passata comunque. Soulè, come sottolinea Tuttosport, si è messo a disposizione dei bianconeri con grandissima umiltà e pazienza, senza mai pretendere centralità nel progetto ma anzi facendosi sempre trovare pronto da Massimiliano Allegri nelle occasioni in cui ha avuto bisogno di lui (senza per questo dimenticare mister Massimo Brambilla, come dimostra la finale di Coppa Italia). E adesso che è arrivato anche il primo gol, la strada, per quanto lunga, potrebbe essere più in discesa.