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Un paradosso in casa Juventus. Mai come in queste ultime due stagioni, il club bianconero ha deciso di puntare sui giovani del settore giovanile, raccogliendo i frutti di un progetto decennale. Ma i giovani sono, come è normale che sia, soggetti ad alti e bassi e in un periodo travagliato come questo neanche loro sono esenti dal finire nel tritacarne.
 
Ecco che, dunque, nel mirino delle critiche dei tifosi sono finiti anche Matias Soulé e Fabio Miretti, entrambi classe 2003 alla prima vera stagione in Serie A. Per molti, il primo non sarebbe pronto, soprattutto dal punto di vista fisico; il secondo, invece, non ha convinto per qualche prestazione al di sotto di quanto fatto vedere all’inizio delle sue comparsate in prima squadra e qualche gol sbagliato di troppo.
 
Al di là delle critiche, però, nel corso della stagione Massimiliano Allegri ha dimostrato di puntare sui due calciatori. Soprattutto su Miretti che ha collezionato 38 presenze, 3 assist e 1.725 minuti in campo. Primo della truppa Next Gen, però, è scivolato nelle gerarchie, sorpassato da Nicolò Fagioli che ha fatto un percorso in contro tendenza rispetto al classe 2003. Per il fantasista argentino, meno presenze e minutaggio, ma resta la titolarità in alcune gare chiave della stagione come quelle contro Inter e Napoli.
 
Ci avviciniamo al termine della stagione e in casa bianconera sarà ora di mettere un punto e fare un bilancio. Sul futuro di Allegri – come ha raccontato oggi lo stesso tecnico -, ma anche su quello dei calciatori, giovani compresi.
 
Soulé e Miretti non strappano una piena sufficienza e sui pagellini affissi alle porte della Continassa compare scritto: rimandati. Rimandati, non bocciati. Rimandati a nuova valutazione, dopo aver completato il naturale percorso di crescita. Percorso che potrebbe avvenire anche lontano da Torino, in prestito. Per quel che riguarda Soulé, la soluzione era già stata valutata a gennaio e, da parte sua, l’argentino ha in testa un solo obiettivo: giocare il più possibile. Più difficile, invece, immaginare che Miretti possa trasferirsi, seppur a titolo temporaneo.
 
Come detto, però, il tempo dei bilanci é vicino e si intreccia con un cambiamento radicale, sempre più prossimo, dell’area tecnica. Ci sarà un nuovo direttore sportivo; magari, chissà, un nuovo allenatore. In tutto questo, il perenne punto di domanda: per cosa giocherà, il prossimo anno, la Juventus? Situazioni in divenire che possono cambiare le posizioni dei calciatori, anche quelle dei citati Miretti e Soulé.