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Costruire una squadra che possa rifornire Dusan Vlahovic, giocatore messo al centro del progetto. È stata questa, in estate, la linea guida degli uomini di mercato che di concerto con Allegri avevano l’obiettivo di costruire una rosa a servizio delle doti di finalizzazione dell’attaccante serbo. Obiettivo fallito. Difficile scaricare tutte le colpe sulle spalle di Vlahovic, che però non è scevro da responsabilità; quindi le cause vanno indagate più a fondo e ricercate nel gioco della compagine bianconera.
 
Come racconta oggi Tuttosport, se si analizza il numero di palloni toccati in area dai principali bomber del campionato italiano vediamo che, per esempio, Osimhen arriva a quota 7,9 in 90 minuti. Quelli di Vlahovic? Quasi la metà: 4,54. Molto meno di Giroud (7,1) o Lautaro (5,88) tanto per citare le principali punte di Serie A. In poche parole: non arrivano palloni negli ultimi metri di campo, non si creano occasioni pericolose. E ancora: “ai tempi della Fiorentina il suo numero di tocchi nella trequarti offensiva di media a partita oscillava tra i 20,6 e 15,5 mentre nella prima stagione alla Juventus il dato si attestava a 18,9. Nell’annata in corso la statistica è crollata fino a 13,9 tocchi nella trequarti offensiva a partita per Vlahovic: certificazione, se ce ne fosse bisogno, che la struttura tecnico tattica della Juventus di Allegri non riesce a valorizzare il centravanti e a trarre il massimo dal suo potenziale”.
 
Ultimamente anche Milik ha floppato e, quando impegnato, Kean ha trovato gol pesanti ma senza mai essere continuo. Casualità? Tutti gli attaccanti hanno disimparato a vedere la porta? Sembra difficile da sostenere, soprattutto visti i numeri qui sopra.