Ora ci spieghiamo meglio. Ai nostri occhi Cambiaso appare tanto come il simbolo di una squadra operaia, senza veri big ma con tanti giocatori disposti a fare anche gli straordinari, se necessario, e dunque a correre senza sosta dietro agli avversari, pure in zone di campo non di loro competenza, lottando fino alla fine per un unico obiettivo, a testa bassa e senza troppi fronzoli. Insomma a fare gruppo, un gruppo composto di ragazzi che ora - proprio perché consapevoli di non poter più contare sulle cosiddette star come Paul Pogba e Angel Di Maria - sanno di avere un piccolo grande pezzo di responsabilità in una Juve che vuole tornare grande, e che per farlo ha bisogno davvero di tutti, anche e soprattutto dei suoi "soldati semplici".
Quindi ben vengano i vari McKennie, Gatti, Miretti, Cambiaso e Yildiz (ma l'elenco potrebbe allungarsi parecchio), perché questa squadra ha bisogno proprio di loro. O meglio, del loro spirito, della voglia di dare un contributo concreto alla causa, senza quella vanità e quegli orpelli che a volte caratterizzano i "top player", ma solo con il genuino desiderio di fare bene per la propria squadra. Che nel calcio, a volte, è davvero l'unica cosa che conta.