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Sbrigata la pratica della giustizia sportiva italiana, rimane la spada di Damocle delle decisioni Uefa che continua a pendere pesantemente sulle spalle della Juventus. In casa bianconera l’obiettivo è uno: la partecipazione, nella prossima stagione, alla Champions League che inaugurerà il nuovo formato; più partite, più introiti.
 
A questo obiettivo, da una parte lavora Giuntoli. Il suo compito è quello id costruire una rosa competitiva da mettere nelle mani di Massimiliano Allegri e che possa (ri)conquistarsi un posto tra le grandi del continente. Dall’altra parte, come racconta Tuttosport, è la diplomazia ad essere scesa in campo: “sull’asse Torino-Nyon, da diverse settimane è stato inaugurato un canale di comunicazione (favorito dall’annunciato passo indietro sul fronte Superlega) per giungere a una sintesi, con reciproca soddisfazione, anche attraverso la nobile arte della diplomazia. Da una parte, al tavolo dei negoziati, il presidente bianconero Gianluca Ferrero, dall’altra in primo luogo l’americano Sunil Gulati, presidente dell’Organo di Controllo Finanziario dei Club presso il massimo organismo del pallone europeo”.
 
Come detto da Gabriele Gravina, a breve dovrà arrivare la decisione dell’Uefa. Due le possibili strade: l’esclusione dalla prossima Conference League, oppure una cospicua sanzione economica. Sempre secondo Tuttosport, in caso di interdizione dalel coppe europee per una sola stagione, la Juventus non ricorrerebbe al Tas.