TRIPLICE COLPA - In tre gol su quattro c’è lo zampino del capitano bianconero. Sulla prima rete che ha avviato la remuntada del Diavolo, è suo il tocco di mano che ha convinto Guida a cambiare l’iniziale decisione e fischiare un rigore realizzato poi dal freddissimo Ibrahimovic. Due, perché è stato troppo molle nel contrastare Kessiè, che al 66’ lo ha saltato come un birillo trovando il pareggio. 2-2 momentaneo, perché nel giro di 2 minuti la Juve passerà in svantaggio, e ancora una volta il dito viene puntato verso Bonucci, che ha guardato Rugani prima abbattere Rebic, poi rialzarsi e rincorrere Rafael Leo, fortunato a trovare la deviazione dell’Ex Empoli che ha messo fuori causa Szczesny. Il capitano poteva accorciare e raddoppiare sul portoghese, ma non l’ha fatto.
CHI È IL LEADER? - Se per un tempo è regnato l’equilibrio in campo, il secondo tempo è stato una girandola di gol ed emozioni, che ha messo a nudo le difficoltà della retroguardia della Juve. Doveva essere capitanata da Bonucci, ma anche lui è affondato come il resto dei compagni, tramortiti dal furore agonistico del Milan. Che sia De Ligt il vero leader difensivo?