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Cristiano Ronaldo come una furia. Il portoghese è stato a Portofino, sul proprio yacht da 35 metri, per sbollire la rabbia. Che può essere debellata definitivamente solo in un modo: segnando. Anche se ha vinto il suo secondo scudetto consecutivo c’è un pensiero che tormenta CR7. Tre rimpianti, secondo La Gazzetta dello Sport. Ronaldo voleva chiudere da capocannoniere della Serie A e aggiungere così un altro record alla maxi-collezione: nessuno ha mai vinto il titolo in tre campionati top diversi. E, con la stessa enorme bramosia, voleva mettere in salotto la quinta Scarpa d’oro. Gli hanno poi detto che con un’altra rete sarebbe pure diventato il miglior goleador della storia della Juve in una singola stagione di A. Non è riuscito a battere nessuno di questi tre record, non ancora almeno, anche a causa del rigore sparato sulla traversa contro la Samp. Ma ora arriva la Champions League.


Questi piccoli “fallimenti”, uniti all’esclusione dai premi della Serie A, comunicati ieri, hanno aggiunto benzina sul fuoco che arde in CR7. E allora il Lione arriva proprio al momento giusto, quello del riscatto. Tra l’altro contro i francesi Ronaldo ha subito una delle più cocenti e fragorose eliminazioni della carriera. Nel 2009-10, stagione del suo arrivo galattico a Madrid, fu sbattuto fuori dalla Champions proprio dal piccolo Lione. E ci sono delle simbologie a riguardo: anche quella volta erano ottavi di finale, anche quella volta all’andata in Francia finì 1-0. Cristiano segnò al ritorno, ma non bastò visto il gol del futuro compagno Miralem Pjanic. Ora Ronaldo arriva ai quarti di Champions da 9 anni di fila: lo scorso anno una sua tripletta ha ribaltato l’Atletico Madrid, venerdì è pronto a trasformarsi di nuovo.