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Difficile, al momento, pensare a una Juve senza Massimiliano Allegri, soprattutto se si guarda al suo lavoro in questa stagione che vede la sua squadra in piena corsa per lo scudetto "contro" l'Inter. Eppure si tratta di uno scenario più che plausibile, nel momento in cui si ricorda che il contratto del tecnico livornese è in scadenza nel 2025. E il motivo è puramente economico. Considerando, infatti, che a luglio il club bianconero chiuderà il proprio bilancio con una perdita pesante dovuta alla mancata partecipazione alle Coppe europee e che l'aumento di capitale servirà sostanzialmente a coprire le recenti perdite di esercizio, si stima che il budget per l'allenatore non sarà superiore ai 3.5 milioni di euro (circa 6.5 lordi), contro gli attuali 7 più 2 di bonus.
 

Juve, perché il rinnovo di Allegri è difficile

E non è un segreto che da almeno un anno a questa parte la Juventus stia adottando una politica di vera e propria austerity, confermata anche implicitamente da un membro della famiglia Agnelli - con un cognome però differente - in un'intervista al Foglio passata un po' sotto traccia, qualche mese fa: "In questi dieci anni abbiamo messo quasi 500 milioni (nel frattempo si è già saliti a 580 milioni circa, ndr.). Mezzo miliardo. Tutta la famiglia è con l'Ingegnere John Elkann". Secondo l'azionista, inoltre, era da escludere un ulteriore aumento di capitale, che poi invece è arrivato ma "solo" per coprire le recenti e future perdite d'esercizio: "E per cosa? Per darli ai calciatori o ai procuratori?", si chiedeva non a caso l'intervistato. "Per dare 14 milioni di stipendio annuo ad Allegri? Il calcio ormai è per emiri del Qatar".
 

Juve, 'nuovo' ruolo per Allegri?


In un contesto simile, dunque, diventa difficile immaginare un rinnovo pluriennale per il tecnico, quantomeno alle cifre attuali. La sensazione, inoltre, è che Max dovrebbe anche "scendere a compromessi" sul mercato, perché con tutta probabilità il club potrà limitarsi a un solo "vero" colpo (il primo indiziato in questo senso è Teun Koopmeiners), a meno di ipotizzare un importante sacrificio. L'alternativa per la permanenza di Allegri? Un ruolo dirigenziale, a patto che si integri con quello di Cristiano Giuntoli che, nelle dinamiche interne, ha già dimostrato di poter fare la differenza.