3
Parla Adrien Rabiot. Il centrocampista bianconero si è raccontato a Dazn in un'intervista condotta da Alessandro Matri a pochi giorni dalla sfida contro l'Inter. Qui la seconda parte.

THIAGO MOTTA - «Al Psg tutti erano bravi con me, ma avevo un rapporto particolare con Thiago Motta con cui giocavo a centrocampo. Già da allora immaginavo potesse diventare un allenatore perché aveva visione e parlava spesso di tattica. Lo sento ancora, ci salutiamo quando capita di incontrarci e ci sentiamo anche tramite messaggi».

ALLEGRI - «Avevo incontrato Allegri la stagione prima di arrivare alla Juve ed è lui che mi ha voluto qui, ma quando ho firmato, lui è andato via. Quando ci siamo ritrovati c’è stato fin da subito feeling. Venivo da sei mesi senza giocare, avevo ricevuto delle critiche e dovevo ancora adattarmi, ma sono cresciuto molto. Conosco la mentalità del mister, so cosa vuole da noi e il suo approccio vincente che condivido. Abbiamo parlato tanto durante la stagione e mi manda spesso anche dei messaggi... E lo fa pure quando sono in vacanza! Quando il mister negli ultimi minuti si arrabbia non possiamo non vederlo dal campo, ma anche questo aspetto di Allegri è positivo: vive le partite appieno e vuole rimanere in partita fino alla fine. Sono contento di portare la fascia di capitano soprattutto pensando alla storia di questo club. Il rinnovo? Ne parleremo più avanti».

CAPITANO - "Orgoglioso di poter guidare la squadra sul campo. Sappiamo la storia del club, tutti i giocatori che sono passati, gli allenatori... Mi rende felice, il percorso che ho avuto... Nuovi messaggi da Allegri? Magari sì, ma ne parleremo più avanti". 

RINNOVO - "In contrasto con la madre? No, perché alla fine abbiamo lo stesso modo di pensare. Quasi sempre siamo d'accordo".

INTER E SCUDETTO - «Per lo scudetto vedremo cosa succederà: Allegri ha la mentalità vincente e la applica in ogni partita e ogni giorno ed è questo a renderlo un grande allenatore».

RIGUARDARSI - «Dopo una partita guardo sempre la mia prestazione per vedere i miei errori ma guardo pure le gare delle altre squadre per vedere come giocano, soprattutto a centrocampo e chi saranno i miei avversari».

IDOLO - «Il mio idolo è Steven Gerrard, un giocatore box to box in grado di fare un gol calciando da trenta metri e poi andare in scivolata per difendere la sua porta. Ai tempi era un giocatore già moderno. Il sogno? Scelgo la Champions perché credo sia la competizione più difficile da vincere».