E dire che di stop, agli inizi, ce ne sono stati pochi e tutto sembrava scorrere velocemente. Gabriele inizia a giocare a calcio già all’età di 4 anni, nella Polisportiva Aci Bonaccorsi, poco distante da Acireale, città siciliana di provenienza. Poco dopo si trasferisce alla Stella Nascente, qui il presidente è anche un osservatore della Juventus. Dai 10 anni finisce nei taccuini degli uomini bianconeri, a 14 anni firma il suo primo contratto e si trasferisce a Torino. Scelta semplice: la Juventus è la squadra per cui tifa, passione trasmessa dalla madre Simona e dal fratello Giuseppe.
Gabriele Finocchiaro è un calciatore di fantasia, di quelli che ti tiene con gli occhi incollati allo schermo, o al campo, se si è amanti della qualità, di chi sa dare del tu al pallone. Predilige la posizione di ala a sinistra, Montero quando lo ha a disposizione lo mette nella coppia di trequartista alle spalle della punta. I riferimenti sono ben chiari: l’idolo è Lionel Messi, mentre si ispira a chi può osservare un po’ più da vicino, Federico Chiesa.
Riferimenti importanti e qualità che si fanno notare; chi segue le giovanili bianconere aspetta la sua esplosione ed è trepidante nel vederlo in campo. Ma adesso siamo al momento dello stop, dovuto ad un problema fisico. Poco male, Finocchiaro ha già dimostrato di sapere come ripartire, la strada è lunga e si apre davanti a lui, come fosse un autodromo.