I problemi per Chiesa riguardano proprio questi due aspetti. Il suo ruolo ideale è quello che lo ha visto protagonista agli Europei: esterno d'attacco nel 4-3-3, un modulo che la Juve attuale, per caratteristiche della rosa e infermeria, fatica a sostenere. Lo schema perfetto per questa Juve, il 3-5-2 tanto gradito a Bremer, a Chiesa sta stretto, perché lo costringe a giocare a tutta fascia o, entrando a gara in corso, da seconda punta. Da qui forse anche il malumore per alcuni cambi, come quello a pochi minuti dal termine del match con la Fiorentina.
Come se non bastasse, ci hanno pensato anche le intercettazioni sul caso plusvalenze a mettere Chiesa al centro dell'attenzione. In una telefonata, il ds Cherubini afferma che quello di Chiesa non gli sembra essere il profilo di un giocatore che può restare per tanti anni alla Juve, a causa del suo entourage sempre alla ricerca di sostanziosi aumenti economici.
Tutte le preoccupazioni, di campo ed extra campo, vengono comunque meno quando si pensa alla centralità di Chiesa nel progetto Juve del presente e del futuro. Lo si evince dal docufilm "Federico Chiesa - Back On Track", nel quale il classe 1997 ripercorre l'ultimo anno, dal buon rapporto del club bianconero con gli agenti del giocatore (nonostante le parole intercettate di Cherubini) e, soprattutto, dal fatto che la Juve consideri l'ex viola di fatto quasi incedibile. A meno che non accadano cataclismi dal punto di vista della giustizia sportiva, o a meno che non sia lo stesso Chiesa (ipotesi ad oggi improbabile) a chiedere di essere ceduto. Già, a meno che...