Il terreno di scontro è articolato: dalle plusvalenze, operazioni di alchimie contabili prive di contenuto monetario, alle cosiddette "manovre stipendi". Secondo la Consob - come scrive sempre La Stampa - le operazioni di acquisizione e cessione dei giocatori sono state concluse in contemporanea, in modo concordato con la controparte, così da allineare i pagamenti e ridurre le compensazioni monetarie. "In tal modo Juventus e la sua controparte, solo formalmente acquisivano i diritti alle prestazioni sportive, a fronte del corrispettivo monetario indicato contrattualmente". Operazioni incrociate sospette per gli ispettori.
E mentre nelle pagine della relazione si ripercorrono decine di contratti, compreso quello di Cristiano Ronaldo già sotto la lente della Procura, la Juve replica che "gli eventuali effetti dei rilievi sollevati dalla Consob sarebbero nulli sui flussi di cassa e sull’indebitamento finanziario netto, sia degli esercizi pregressi che di quello appena concluso". Altre repliche riguardano i rilievi al piano economico e patrimoniale che, secondo i consulenti bianconeri, "si azzererebbero" nell’arco del quinquennio per le operazioni incrociate e nell’arco del quadriennio per le manovre stipendi. I magistrati, da parte loro, sono convinti che la società abbia utilizzato degli stratagemmi per salvare il bilancio e ingannare il mercato.