La motivazione del mio amico non era tanto legata al fatto che la Juventus sembri colpevole e che sia il secondo “scempio in 17 anni”...No, secondo lui, non possiamo più fidarci del fatto che se una squadra vince troppo non infastidisca tutto il sistema. E il sistema sarebbe la F.I.G.C. la Lega di serie A, la maggioranza dei presidenti della altre squadre che non vincono “mai”, lo stesso C.O.N.I. Per non dire di cariche e figure istituzionali tifose (dai giudici ai politici). La squadra troppo vincente (almeno per nove anni di seguito) è la Juventus e se domani - questo il punto - tornasse a vincere si riscatenerebbe la stessa tempesta perfetta. In fondo l'ex presidente del C.O.N.I. Petrucci (romanista) l'aveva apertamente dichiarato: “Una squadra che vince troppo fa male allo sport”.
Per questo, i risultati del campo vanno sovvertiti con altri metodi. Ma siamo sicuri che una rottura dell' attuale meccanismo del calcio italiano col ricorso, per esempio, al Tar e le successive conseguenze sul proseguimento del campionato, sul deprezzamento sostanzioso dei diritti avrebbero ottenuto un risultato effettivo? Forse, (sempre che i giudici amministrativi avessero dato ragione ai bianconeri) in termini di risarcimento economico e morale e anche certamente di interruzione d'un circolo vizioso. E poi? Nuovi volti, nuove istituzioni, nuovi meccanismi non sarebbero sensibili agli interessi di “chi non vince mai”?
Non si formerebbero nuove, appassionate coalizioni degli esclusi contro i troppo vincenti sul campo? Certo, il patteggiamento, pagato carissimo in termini economici (gli 80 milioni di esclusione dalla Champions, guadagnata sul campo) dai bianconeri, ma non per quanto concerne i punti sul futuro campionato, rafforza l'attuale assetto istituzionale del calcio italiano, però, alla fine, il crollo del tempio avrebbe seppellito tutti: i filistei e anche Sansone.