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E chi l'avrebbe mai detto? Ebbene sì, anche Leandro Paredes è riuscito a mettere il suo personale timbro sulla stagione della Juve, che per lui in primis è stata decisamente tormentata tra problemi fisici, scarso minutaggio, nervosismo e "incomprensioni" con Massimiliano Allegri, proprio il tecnico che lo aveva voluto a tutti i costi in estate al punto da scegliere di mandare in prestito un potenziale talento in rampa di lancio come Nicolò Rovella, pur di puntare su di lui. Il centrocampista argentino, di fatto, è già sulla porta d'uscita della Continassa: come noto, infatti, con il mancato passaggio agli ottavi di finale di Champions League, per la Juve è venuto meno l'obbligo di riscatto dal PSG, dove quindi sembra destinato a tornare a fine stagione per poi cercare, con tutta probabilità, un'altra squadra.

Intanto, però, un guizzo l'ha regalato anche lui (e meglio tardi che mai...). Uno squillo importante, direttamente su punizione, per sbloccare il match contro il Lecce che altrimenti avrebbe anche potuto ingolfarsi e finire sul binario sbagliato, cosa che nelle ultime settimane è successa più di una volta, con esiti poco piacevoli. Una perla niente male, sicuramente più bella da vedere della sua prestazione generale, che comunque è stata complessivamente positiva lasciando la sensazione di un giocatore che, nonostante tutto, può ancora rivelarsi prezioso in un finale di stagione in cui è necessario l'aiuto di tutti.

Peraltro da parte sua, almeno a parole, Paredes non vorrebbe proprio lasciare la Juve, che nel post partita non ha esitato a definire "una famiglia", intesa come luogo in cui possono capitare discussioni, a volte anche accese, ma che al di là di tutto rimane sempre un porto sicuro, dove poter trovare serenità e affetto anche nei momenti di difficoltà. "Qui sto bene" ha assicurato Leandro senza mezzi termini, mettendo definitivamente a tacere le polemiche seguite alla notizia della sua accesa lite con Allegri nel giorno di Pasquetta. Un gol non fa primavera (tradotto: non può garantire la permanenza alla Juve). Ma Leandro ha alzato la mano, ha ricordato al mondo bianconero che c'è anche lui, pronto a dare il suo contributo alla causa per raggiungere tutti gli obiettivi rimasti. Il tempo è tiranno, ma la stagione non è ancora finita. E forse per il numero 32 bianconero non è ancora detta l'ultima parola.