In altre parole: da quel nefasto scontro diretto a San Siro di metà gennaio, la Juve ha messo in riga Bologna, Sampdoria, Roma, Crotone, Spezia e Lazio, pareggiando col Verona e perdendo solo a Napoli. Un trend che non è bastato però a recuperare terreno dai nerazzurri, che si sono trasformati in un'autentica corazzata e anzi hanno allungato a +10, venendo bloccati solo a Udine sullo 0-0 e vincendo tutte le altre gare.
Ma a parte che c'è sempre la partita da recuperare col Napoli, che se condotta in porto può "restituire" 3 punti alla Juve, adesso Pirlo può pensare solo al campionato in seguito all'eliminazione dalla Champions League. Il meccanismo che adesso deve scattare è lo stesso che si è innescato nella squadra di Conte quando è rimasta fuori dall'Europa già a dicembre: testa solo all'obiettivo scudetto, stagione svoltata.
Sì, ora che i bianconeri hanno davanti a sé (eccezion fatta per la finale di Coppa Italia a maggio) solo match di Serie A, da poter preparare con più calma, non ci sono scuse che tengano: lo scudetto deve tornare un obiettivo da perseguire in tutti i modi. Certo, la situazione di classifica fa sì che dipenda anche molto dall'Inter, a partire dall'impegno sul campo del Torino al via fra un'ora.
La Juve però non deve dar peso a questo: c'è da vincere e basta, da qui alla fine, per dimostrare di non essere solo in un "anno di transizione" ma di essere sempre e comunque la Vecchia Signora. Il dato da cui siamo partiti sull'andamento degli ultimi due mesi fa ben sperare. In Champions il salto di qualità non è arrivato? Che perlomeno si faccia il massimo per mantenere la tradizione in Italia!