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Prima facevo più fatica, ma ora sento l’affetto dei tifosi”. Sta racchiuso in queste parole il momento di Angel Di Maria che, dopo il Mondiale, a dispetto dei tanti dubbi dei tifosi, è tornato motivato, tanto da prendersi sulle spalle la Juventus e fare la differenza in campionato e in Europa League. Il Fideo è diventato leader e, soprattutto, sta trascinando la Vecchia Signora in questa sua seconda spedizione europea che tutti sperano essere più fortunata della prima, una caporetto.
 
I NUMERI - 4 reti in 3 partite, un gol ogni 62 minuti di gioco: questo lo score di Di Maria in Europa League che ha permesso ai bianconeri di battere agilmente il Nantes in Francia e passare in vantaggio al primo round della doppia sfida contro il Friburgo. Decisamente meno fortunato l’apporto in Champions League: 3 partite saltate; la doppia sfida con il Psg, entrambe finite 2 a 1 per i parigini, e la sconfitta 4-3 con il Benfica. 32 minuti giocati nell’1 a 2 dei lusitani all’andata, 24’ nella scioccante sconfitta contro il Maccabi Haifa in Israele per 2 a 0. Quando, invece, il Fideo è stato in forma e ha giocato, solo all’andata contro il Maccabi, ha messo la sua firma sull’unica vittoria in Champions con 3 assist. In poche parole, la Juventus non può fare a meno di Di Maria in Europa.
 
A RISCHIO – E invece… è probabile che dovrà farlo. Emanciparsi dal Fideo e dimostrare di essere squadra. Secondo quanto riporta calciomercato.com, infatti: “le scorie dell'ultima partita disputata da Di Maria non sono ancora state smaltite del tutto, il tempo passa e aumenta il timore di non averlo a disposizione per la trasferta tedesca. Anche oggi Di Maria ha svolto solo un programma personalizzato, in casa Juve sarà decisivo anche e soprattutto per lui l'allenamento della vigilia in programma alle 12: l'argentino è in ritardo, anche dovesse partire come ancora si spera, si riducono le possibilità di vederlo titolare giovedì sera”.