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Nell'anticipo di venerdi sera la Juventus ha ottenuto tre punti fondamentali ai fini della classifica, ma soprattutto ha riconfermato quanto di buono si era visto nel derby precedente contro il Torino. Conferme che, oltre ad essere arrivate dal gruppo e dall'atteggiamento messo in campo dalla squadra, arrivano anche dai singoli. Sempre più esponenziale infatti la crescita di Rabiot, autore di una doppietta e metronomo di un centrocampo che sembra aver trovato in lui una nuova identità. Così come sono saliti in cattedra anche Cuadrado e Mckennie, apparsi sottotono in questo avvio di stagione ma che nella gara contro l'Empoli hanno dimostrato di avere tutta un'altra stoffa. 

LINFA NUOVA - Ma chi invece sta sorpendendo più degli altri è il classe 2000 Moise Kean, apparso in gran forma nelle ultime uscite disputate, testimoniate dalla fiducia concessagli da Allegri nel farlo scendere in campo con più frequenza. Già contro il Torino si erano visti dei miglioramenti, sia mentali che fisici, eccezion fatta per quel gol divorato a tu per tu con Milinkovic. Ma che Kean stia in un buon momento mentale lo si percepisce anche dal modo in cui gestisce il pallone, sempre tranquillo e preciso, senza mai farsi assalire dalle pressioni. Gli serviva un gol per sbloccarsi definitivamente e questo è arrivato con una zampata delle sue. Anzi, ne sarebbero arrivati due se il VAR non gli avesse negato la gioia della doppietta personale, ma la notizia che tutti i tifosi juventini attendevano è che finalmente possiamo parlare di un calciatore ritrovato e sul quale fare un certo tipo di affidamento. Ora toccherà a lui continuare su questa strada e definire ulteriormente il 'piano di convincimento' per restare all'ombra della Mole