LA POSIZIONE DI ALLEGRI - Come raccontato anche in conferenza stampa, Allegri si sente "parte della soluzione" e non del problema. Sta lavorando per non traballare, nonostante la pressione della piazza, quei "fischi giusti" che vanno oltre il risultato - e alla Juve basterebbe anche solo quello - e si affacciano su ogni aspetto delle sue decisioni. Per capirci: se la piazza contesta, fischia, mugugna su ogni mossa e sostituzione, vuol dire che qualcosa si è rotto. Ed è una frattura profonda, cocci mai ricomposti della vecchia stagione e quella nuova che continua a spaccarsi, a frammentarsi ancora su altri e più piccoli pezzi. Allegri non si sente intoccabile, sa però di avere un credito diverso da qualsiasi altro allenatore. Anche la battuta di Arrivabene - che battuta va intesa - viaggia nella direzione oggi più chiara di tutte: la sensazione è che si tratti di una fiducia forzata e per mille ragioni da questa non ci si può staccare.
FISCHI E PRESSIONI - Monza importante, dunque, e vedremo se nelle prossime ore potrà persino diventare "decisiva". Nella notte in cui inizia la crisi di governo dell'Allegri II, i ministri bianconeri avranno certamente valutato ogni possibilità, ogni aspetto, le mille soluzioni ai milioni di problemi. Impossibile non dare credito a tutti quei fischi, impossibile - soprattutto per i calciatori - continuare a lavorare in questo clima così pregno di pressione e senza un orizzonte vagamente vicino al roseo. In ogni caso, una soluzione va trovata: Allegri si è detto già al lavoro per farlo. Gli sarà dato tempo, vedremo quanto.