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Nel 2018, Andrea Agnelli era stato chiaro: "Vogliamo arrivare a un Cristiano Ronaldo di 25 anni". E il presidente è stato di parola. Dusan Vlahovic di anni ne ha 22 (per la precisione li festeggerà domani, in quello che potrebbe essere ufficialmente il primo giorno della sua nuova avventura in bianconero), e le potenzialità per diventare il nuovo CR7 le ha davvero tutte. Eppure il discorso va ben al di là di questo: il centravanti serbo è solo l'ultimo di una serie di colpi di mercato che dal 2019 ad oggi hanno consegnato alla Vecchia Signora un gruppo di buoni, se non ottimi, giocatori sui quali costruire la Juve del presente e soprattutto del futuro, garantendo continuità ad alti livelli anche in Europa. 

Come ricorda l'edizione odierna di Tuttosport, la nuova "linea verde" ha trovato il suo primo innesto in Matthjis De Ligt, strappato nel 2019 all'Ajax per 75 milioni di euro (più 10.5 di oneri), nonostante la concorrenza del Barcellona: un 1999, come quel Luca Pellegrini prelevato dalla Roma nell'ambito dell'affare che ha portato Leonardo Spinazzola in giallorosso. Tempo qualche mese, e a gennaio 2020 arriva Dejan Kulusevski dall'Atalanta per 35 milioni più bonus, mentre in estate è la volta di Weston McKennie, un colpo a sorpresa ma rivelatosi prezioso tanto per Andrea Pirlo, quanto per Massimiliano Allegri. 

E ancora, ecco il classe 1997 Federico Chiesa, il più grande tra le "nuove leve" ma solo per qualche mese, e a seguire Kaio Jorge, Manuel Locatelli e Moise Kean, senza dimenticare i tanti gioielli "saliti" dall'Under 23 alla prima squadra, in maniera sempre più costante: Matias Soulé (2003), Koni De Winter (2002), Marley Aké (2001) e Fabio Miretti (2003), oltre a Nicolò Fagioli (2001), che dopo un'ottima prima metà di stagione in prestito alla Cremonese si è tolto anche la soddisfazione di rientrare nella lista dei convocati di Roberto Mancini per la Nazionale. Il futuro è ora, insomma. E il nuovo CR7 potrebbe essere davvero arrivato.