1
L'anno scorso sembrava uno dei giocatori-simbolo delle operazioni discutibili sul mercato da parte di Fabio Paratici, con quello scambio col Manchester City per Cancelo che alimentava rimpianti e rabbia dei tifosi della Juventus. Invece, in questa pur difficile stagione, Danilo si è rivelato uno degli uomini più preziosi.

In un'annata costellata di confusione tattica e fatica nel tenere sulla corda la squadra, Andrea Pirlo un suo piccolo capolavoro l'ha realizzato: rendere Danilo un giocatore utilissimo alla causa. Come ha fatto? Trasformandolo nel suo preziosissimo jolly, per tappare anche le falle di formazione create da un mercato in uscita che ha ridotto all'osso difesa e attacco, costringendo l'allenatore bianconero ad adattarsi come ha potuto.

In tal modo, quello che è un terzino di buon valore ma non eccelso, è diventato un elemento fondamentale, addirittura il più utilizzato, dell'intera rosa, grazie alla sua capacità di interpretare in maniera affidabile tutti i ruoli della difesa. E persino quello di regista improvvisato! Pure ieri, nella partita di Bologna che ha consegnato alla Juve il pass per la prossima Champions League. Al netto di una sbavatura in retropassaggio a Szczesny, che a un "neofita del ruolo" possiamo perdonare dato che non ha portato a conseguenze dannose, basti guardare il lancio a memoria che poi il tacco di Morata e tutto il resto hanno trasformato nel gol del vantaggio di Chiesa.

In un gruppo vincente, come la Juve vuole e deve essere, non ci sono solo i Cristiano Ronaldo e i Matthijs De Ligt. Ci sono anche i gregari di lusso e gli uomini duttili. Poco appariscenti, non campionissimi, ma totalmente funzionali al progetto tecnico. E il Danilo versione Pirlo risponde a questo identikit.