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La situazione attuale sembra offrire ben pochi spiragli di luce, ma la Juventus non può permettersi di farsi prendere dal panico. Da domani e fino a sabato prossimo la squadra di Massimiliano Allegri sarà in ritiro tra il JHotel e la Continassa, in una settimana che servirà innanzitutto per "fare quadrato", rinfrescarsi le idee e lavorare per uscire il prima possibile dalla crisi più buia degli ultimi dieci anni. Sarà fondamentale, quindi, capire da dove ripartire, in un momento in cui sembra tutto da buttare. Ragionando a mente fredda - esercizio indubbiamente difficile dopo la bruciante sconfitta contro il Verona - si comprende come in realtà non sia così. 

Come riflette l'edizione odierna di Tuttosport, il doppio flop della settimana appena trascorsa non può e non deve cancellare il percorso di crescita visto nel periodo fra il 22 settembre e il 20 ottobre, quando i bianconeri avevano vinto sei partite di fila, quattro delle quali senza subire gol. Una piccola "impresa", riuscita grazie alla prima e fondamentale regola di Allegri, che evidentemente la squadra aveva introiettato: ci si difende tutti insieme, si vince tutti insieme. Eccolo qui, dunque, il primo punto di partenza per una rosa, quella bianconera, che pur con i suoi tanti limiti non è davvero "da metà classifica", se in difesa può ancora contare su Bonucci, Chiellini e De Ligt, mentre in attacco su Dybala, Morata, Kean, Chiesa, Cuadrado e Kulusevski. Lo stesso centrocampo, per quanto deficitario, vale più dei 15 punti attuali, pertanto il cuore del problema sembra risiedere più nel collettivo, che nei singoli, ancora da assemblare in una squadra puntando sulle indiscutibili qualità degli uomini a disposizione. E poi c'è sempre la Joya, che può essere la prima luce con cui trovare la via per uscire dal tunnel. Almeno fino a gennaio, quando un intervento sul mercato potrebbe rivelarsi decisivo per salvare la stagione raggiungendo l'obiettivo minimo, la prossima Champions