9
Ancora un po' di attesa prima che sia tutto, davvero, finito. Se infatti il patteggiamento ha “sistemato” la situazione italiana, resta ancora da definire la situazione europea. E non è detto che le porte dell’Europa siano aperte. L'inchiesta, in questo caso, riguarda il Fair play e dal 1° dicembre la Uefa cerca di verificare se abbia violato le regole e l’accordo raggiunto con Nyon a settembre. Il patteggiamento sugli stipendi non incide sulle indagini Uefa, perché sono indipendenti, ma anche in questo caso i tempi sono brevi e l’organo di controllo dovrebbe dare una sentenza entro metà giugno. Il verdetto? Europa sì, Europa no, principalmente, per un anno.

I NODI - Come scrive la Gazzetta, "la procedura è la solita: seguiranno appello e, in terzo grado, il Tas con corsia privilegiata per una risposta veloce. E la sanzione dipende da due fattori: l’entità dello sforamento e il dolo eventuale. Il "settlement" raggiunto con l’Uefa per pagare solo 3,5 milioni invece di 23 aiuta le squadre virtuose - si legge - ma diventa un incubo per chi non raggiunge gli obiettivi o ha dato informazioni fraudolente senza le quali non avrebbero avuto condizioni così favorevoli. Non è finita: anche l’antisportività può essere un’altra causa di stop".

LA SUPERLEGA - E non solo. "Al discorso giuridico in senso stretto va aggiunta la questione politica della Superlega", si legge ancora. Perché in estate di deciderà anche il futuro della nuova possibile competizione. E come andrà? "La strada più semplice per la Juve è rinnegare la Superlega. Non è che l’Uefa aumenterà le sanzioni perché la Juve è una ribelle. Ma si può presumere che aiuterà in tutti i modi possibili un club “figliol prodigo”. Tocca ora ai bianconeri scegliere la strategia".