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Pesa come un macigno la sconfitta della Juventus Next Gen contro la Fermana. Pesa perché arriva contro il fanalino di coda del campionato che accorcia la classifica: rimane al ventesimo posto, ma la Juve diciannovesima è ora distante solo tre punti. Una classifica che, ad oggi, condannerebbe i bianconeri ai playout. Ma il campionato è lungo e c’è la possibilità di scalare posizioni; fare un confronto con l’anno scorso è errato, i valori in campo tra girone A e girone B sono diversi, così come le piazze che si vanno ad affrontare.

Juve Next Gen, cosa non funziona

 
Scalare la classifica è possibile, ma non se si continua così e non è solo una questione di risultati. La squadra bianconera può aver perso qualcosa in termini di caratteristiche, rispetto ad altre stagioni, ma nella rosa a disposizione di Brambilla la qualità c’è ed è superiore rispetto a molte squadre del girone. Oltre all’esperienza, però, in questo momento manca serenità e questo è risultato evidente negli ultimi match. La Juventus Next Gen passa in vantaggio, poi si chiude dietro, le gambe tremano e sono incapaci di risalire il campo concedendosi così al forcing avversario. Insomma, il problema è soprattutto di tenuta mentale, di fiducia nelle proprie forze. I bianconeri sembrano pienamente dentro una spirale negativa che si autoalimenta di fantasmi e insicurezze. Tocca uscirne, altrimenti si rischia di affogare.
 
Le qualità per farlo ci sarebbero già, per valori assoluti. In ogni caso, di recente, Giovanni Manna non ha chiuso le porte all’ipotesi mercato. Sarà difficile operare, però, perché a gennaio è più complicato individuare giovani che possano fare la differenza mentre gli slot over (4 a disposizione) sono occupati da Poli, Damiani, Iocolano e Guerra.
 
C’è, poi, un grande dubbio che aleggia tra i tifosi e che viene esplicitato soprattutto sui social: non è che la Juventus voglia dismettere il progetto seconda squadra? A sostegno di ciò, il fatto che il club usi in maniera limitata, da qualche tempo, i canali social dedicata alla squadra Next Gen. Oltre alla scelta comunicativa, che ha alla base ragionamenti esclusivamente strategici; ci sentiamo di rassicurare i tifosi, in questo senso. In un periodo storico come questo, dove la Juventus mira ad aggiustare i conti, il progetto seconda squadra è ossigeno perché permette di abbassare i costi della prima, grazie ai calciatori che fanno il salto e che hanno costi inferiori rispetto all’intervenire sul mercato.
 
Il progetto, dunque, non é in pericolo. Ma attenzione alla classifica, la retrocessione porterebbe al congelamento – “Se si retrocede il progetto fallisce”, ha detto Manna -, e per evitarlo ci vorrà necessariamente uno scatto soprattutto dal punto di vista mentale.