‘PROBLEMI’ CON LA PRIMA SQUADRA – La promozione diretta, o quasi, dei calciatori più talentuosi è un orgoglio per tutta la filiera Juventus e per lo stesso Massimo Brambilla. È chiaro, però, che avere a disposizione o meno giocatori come Yildiz o Huijsen può fare tutta la differenza del mondo. Altro problema legato con la prima squadra, il modulo. La Juventus Next Gen gioca con il 3-5-2, salvo rare modifiche che possono portare ad un 3-4-1-2, che non sembra essere l’abito tattico migliore per gli uomini a disposizione. Eppure, la scelta è quella di dare continuità al modulo della prima squadra, in modo che i ragazzi siano pronti al salto nel momento del bisogno. Scelta coerente, ma anche rischiosa. La difesa a tre fatica nelle letture, i reparti sono distanti e alcuni giocatori sono ancora in fase di adattamento nelle nuove posizioni. A tutto ciò si somma il solito grattacapo: la settimana di lavoro della Juventus Next Gen è nettamente differente da quella di tutte le altre squadre.
IL MERCATO – Ad oggi, l’apporto dei nuovi arrivati non è stato sufficiente ad alzare il livello. Al di là della sciocchezza commessa contro il Gubbio, che ha portato all’espulsione, Livano Comenencia fatica a trovare continuità. Ha i mezzi per spaccare le partite e fare la differenza, ma si vede a sprazzi. Compagno in mezzo al campo è Salifou: fisicamente straripante, ma nel corso del match commette troppi errori tecnici. Una sua dimensione sembra averla trovata Riccardo Stivanello e lo stesso vale per Simone Guerra che, però, sembra ancora distante dall’attaccante che ha contribuito alla promozione della Feralpisalò. La squadra è stata completata negli ultimi giorni di agosto, siamo a fine ottobre, si può ancora sospendere il giudizio e aspettare che termini la fase di ambientamento.
LA SPERANZA – Come detto, proviamo ad andare al di là dei risultati. La partita della Juventus Next Gen contro il Gubbio è stata, nel suo complesso, discreta. Fin qui, però, anche nelle sconfitte delle tracce di positivo si sono viste: nella crescita di alcuni giocatori, in alcune idee di gioco sviluppate sul rettangolo verde. La speranza è che si ripeta quanto visto nelle passate stagioni: la Next Gen ha abituato a mostrare il meglio di sé nella seconda parte di campionato, quando il gruppo è maggiormente amalgamato, quando i nuovi arrivati dalla Primavera sono riusciti ad ambientarsi nel calcio professionistico e fatto un ulteriore step di crescita. Giusto notare quello che non funziona, inutile fasciarsi la testa fin da ora.
PUO’ RETROCEDERE? – Inutile fasciarsi la testa, eppure molti tifosi si fanno questa domanda: la Juventus Next Gen potrebbe retrocedere? Tecnicamente no, non può giocare in Serie D. Il regolamento recita: “In caso di retrocessione della Seconda squadra al Campionato Nazionale di Serie D, la stessa non potrà iscriversi al Campionato Dilettantistico e potrà chiedere di essere ammessa al Campionato di Serie C 2024/2025 soltanto in caso di vacanza di organico nel medesimo Campionato, secondo le procedure che verranno all’uopo fissate”.