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Nel parlare di lui si sono già sprecati paragoni e termini pesanti, come del resto è naturale che sia quando si ha di fronte un giovane promettente, capace di bruciare le tappe e di accendere su di sè i riflettori. A 18 anni compiuti lo scorso aprile, Dean Huijsen è già considerato un asset importante per la Juve, un giocatore potenzialmente in grado di rappresentare un pilastro per la difesa bianconera del futuro e dunque da tutelare, lasciandogli il tempo di crescere e anche la possibilità di sbagliare. 

Dopo un'estate vissuta a stretto contatto con i "grandi" di Massimiliano Allegri, con tanto di partecipazione alla tournée americana, l'olandese classe 2005 si è guadagnato insieme a Kenan Yildiz la chance di rientrare nella lista dei convocati per i primi impegni della Juve, senza però riuscire a debuttare in Serie A. L'esordio stagionale, invece, è arrivato con la Next Gen, la squadra con cui si è messo tanto in luce lo scorso anno convincendo il club a puntare forte su di lui, con un contratto fino al 2027. E qui sono iniziati i "problemi". 

Da dimenticare, infatti, la sua serata contro il Pescara, un match nel quale è risultato responsabile di almeno due dei tre gol subìti dai bianconeri. Non molto diverso il copione nella sfida successiva contro il Rimini, mentre martedì con la Spal, nonostante la sconfitta, è riuscito a riscattarsi con una prova di livello più alto, senza particolari picchi ma nemmeno errori degni di nota. Nulla di preoccupante, per carità, anche perché le difficoltà palesate finora dalla squadra di mister Massimo Brambilla non possono essere di certo attribuite a un singolo, e tantomeno a un classe 2005. Per fare il salto di qualità, però, la Next Gen ha bisogno anche di lui, che tra le tante doti ha dimostrato anche una buona propensione al gol. Come di lui (magari in panchina) potrebbe aver bisogno pure lo stesso Allegri, orfano di Alex Sandro per il prossimo mese e mezzo. Pur senza volerlo caricare di eccessive pressioni, Huijsen sa di dover sfruttare al massimo il momento per dare il meglio di sè e crescere. Solo così potrà ritagliarsi uno spazio tra i "grandi".