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C’è il campo, soprattutto, una spruzzata di mercato, le condizioni dei singoli e la partita contro il Sassuolo. Si trova tutto questo nelle parole della vigilia di Massimiliano Allegri ma, soprattutto, una fotografia lucida del momento e della lotta scudetto e la grande differenza che c’è tra Juventus e Inter, quella che può essere l’arma in più che i bianconeri possono e devono sfruttare nella maratona che porterà a fine campionato.
 
 

Juve, le parole di Allegri e l’arma in più per la sfida all’Inter

 
"Differenze tra Juve e Inter? Due differenze. Non da ora, l'Inter sta facendo un percorso per vincere lo scudetto. Quello della Juve è un percorso diverso. Dobbiamo lavorare senza metterci nella testa l'ossessione di vincere lo scudetto. Dobbiamo fare il massimo delle possibilità e vedere come crescono i ragazzi. Il calcio non finisce il 25 maggio. La Juventus, credo, abbia come squadra un futuro importante per i prossimi 5 anni".
 
Entriamo ancora più dentro, nel discorso fatto da Allegri. Da una parte c’è una squadra che, da quest’estate, ha messo nel mirino la seconda stella – come dichiarato anche dai vertici del club -, e quindi lo scudetto di quest’anno. Dall’altra, la Juventus che ha saputo miracolosamente ricostruire dopo le macerie della passata stagione, andando oltre ogni più rosea aspettativa.
 
Ma la frase chiave è quella sull’ossessione. L’arma in più della Juventus può e deve essere la leggerezza, l’essere spensierati e favorire questo grazie all’entusiasmo che si è creato intorno. Una situazione che non può non ricordare da vicino il primo anno di Conte quando, dall’altra parte, c’era il Milan di Massimiliano Allegri favorita assoluta alla vittoria finale. D’altronde, se è vero che in casa Juve l’obiettivo è sempre quello di eccellere, dall’altra parte si deve fare i conti con la realtà e in questa trovare un equilibrio. La Juventus non può essere paragonata al Leicester di turno, ma nelle griglie di partenza non si posiziona certo in pole position. Partire con meno benzina e conservare le gomme, però, alla fine può fare la differenza.