INNERVOSITO - Stavolta Gravina ha preferito non rispondere ufficialmente - scrive il Corriere dello Sport - ma è rimasto parecchio deluso da queste esternazioni, anche perché il protocollo è un atto ufficiale, scritto da una commissione medica e validato dal Comitato tecnico scientifico del governo. E nei palazzi inizia a circolare un certo fastidio per quella che viene ritenuta una valutazione «errata» dell'importanza socio-economica del pallone. Mentre vengono pagati stipendi milionari, si legge, il professionismo genera 1,4 miliardi di contribuzione fiscale e previdenziale (per ogni euro investito dal governo nel settore c'è un ritorno di 16 euro) con un'incidenza del 71,5% sulla contribuzione dell'intero comparto sportivo, oltre che un risparmio annuale in termini di spesa sanitaria di 1,2 miliardi. Gravina è stanco di veder considerato questo mondo come un peso per la salute degli italiani.
AGNELLI - E Agnelli? Questa volta non risponde. Non commenta le sparate del governatore campano amico di Aurelio De Laurentiis, da cui è stato sostenuto nelle ultime elezioni regionali. La posizione della Juve non è mai cambiata: si rispetta il protocollo, quindi si gioca. Da lì una scia di polemiche, con i bianconeri che hanno rispettato il protocollo alla lettera e ora aspettano una decisione sull'esito della gara. Ad Agnelli piace vincere sul campo, ma il 3-0 a tavolino è la regola, che forse non verrà rispettata. Juve-Napoli è destinata a non finire mai.