Nessuna apologia del McKennie visto negli ultimi mesi. Un calciatore alla continua rincorsa della forma migliore e spesso troppo confusionario tatticamente e poco nel vivo del gioco. La qualità migliore dello statunitense è anche ciò che si ricerca sempre di più nel calcio moderno: la duttilità. Caratteristica che ha permesso a Massimiliano Allegri di tappare i buchi e impiegarlo – con alterne fortune -, nel ruolo di esterno destro.
Nel buco lasciato da Cuadrado, ancora ai box questa volta per un problema al nervo sciatico, ieri è stato impiegato De Sciglio. Al rientro da un lungo infortunio, in campo dal primo minuto, la sua prova è stata esattamente come ce la si sarebbe aspettata: opaca, con tanti errori, sicuramente gravemente insufficiente.
E quindi, chi rimane? Cuadrado non dà più garanzie e tra 5 mesi concluderà la sua lunga avventura in bianconero. De Sciglio non sembra poter essere un titolare di questa squadra; Soulé non garantisce, per caratteristiche, la copertura difensiva necessaria a fare tutto il binario destro, Aké è stato bocciato e il giovane Barbieri rimandato. Rimane poco e nulla oltre l’emergenza, mentre la certezza McKennie è pronta a vestire un’altra maglia. A meno che, nelle ultime ore di mercato, la Juve non batta un colpo.