Come ribadito anche con una nota ufficiale: “La Società ritiene di aver applicato correttamente i rilevanti principi contabili internazionali, nonché di aver operato nel pieno rispetto del principio di lealtà sportiva”. Da qui riparte la difesa del pool di legali bianconeri. Come riporta la Gazzetta dello Sport: “La strategia dei legali bianconeri potrebbe fondarsi su due aspetti: da una parte cercare di stabilire quale natura e quale validità abbiano i documenti incriminati rispetto alla normativa federale, dall’altra spostare l’attenzione dall’articolo 4, quello relativo alla lealtà sportiva (che ha un perimetro molto ampio), all’articolo 31 che riguarda le violazioni in materia gestionale e che prevede sanzioni più soft (ammende e uno o più punti di penalizzazioni). L’obiettivo è convincere il tribunale che le scritture integrative non avevano valore vincolante e che se irregolarità c’è stata è limitata ad aspetti economici che nulla hanno a che vedere con i risultati sul campo”.
Un occhio attento alle vicende giudiziarie della Juventus è quello dell’Uefa che, da parte sua, sta portando avanti un’indagine parallela e aspetta le decisioni dei giudici italiani. Come riporta Gazzetta: “Al momento non c’è stato alcun incontro (seppure ventilato) tra i vertici della Uefa e la nuova dirigenza. La Juve difficilmente cambierà linea, continuando a ribadire anche in Europa la correttezza del suo operato e puntando sulla solidità economica del club, che in pochi anni ha fatto aumenti di capitale per 700 milioni”.