PELLE D'OCA - “I momenti da pelle d'oca alla Juventus sono due. Quando ho firmato il contratto e ho visto che c’era scritto 'Juventus Football Club', è stato qualcosa di fantastico. E poi la prima volta che sono andato allo stadio e ho visto il mio numero col mio cognome sulla maglia bianconera… sono emozioni… ho preso la maglia, l’ho baciata e ho detto ‘Manuel, ora sei qui, ma adesso inizia a giocare’”.
DAL SASSUOLO ALLA JUVE - “È cambiato il modo di giocare, poi alla fine io interpreto tutto con le mie caratteristiche: è cambiato magari anche il modulo, ma alla fine il concetto è sempre quello, che quando ho la palla cerco di giocarla il più pulito possibile, di far giocate importanti, e questo alla fine è quello che facevo anche a Sassuolo”.
ALLEGRI - "Non lo conoscevo tanto (prima di allenarsi con la prima squadra del Milan, ndr), l’ho ammirato da persona che segue il calcio e sicuramente ora è più esperto ed è un vincente perché sul campo ha dimostrato che sa vincere. Quindi questo è quello che ci insegna”.
RIALZARSI - "Quando arrivi in questo club, la prima cosa che noti è la mentalità vincente, che ha fatto sì che la Juve abbia fatto qualcosa di unico nella storia. E questo lo percepisci subito, ma non solo dai dirigenti, proprio dal contesto: dal mondo Juve. Purtroppo quest’anno siamo caduti in certe partite: non doveva succedere, ma è successo. Ora dobbiamo guardare avanti: siamo consapevoli che dobbiamo fare di più, ci sono tanti aspetti su cui migliorare. La continuità e l’orgoglio credo siano le cose più importanti. Per fortuna sono un ragazzo che continua a sognare, anche perché fermarsi nel nostro mondo è impossibile. Devo continuare a migliorare, sicuramente ho dei sogni individuali e collettivi, come sicuramente magari vincere un trofeo importante con la Juventus".
VENEZIA - "Il Venezia è una buona squadra, l’allenatore li fa giocare bene: sono partite tutte difficili, la Serie A non è un campionato facile, ma noi siamo la Juventus e dobbiamo vincere sempre".