6
Non si sbilancia, Massimiliano Allegri. Non lo fa quasi mai, figuriamoci ora che, nonostante i buoni segnali mandati durante l'amichevole in famiglia all'Allianz Stadium, la Juve è ancora in costruzione, con una rosa dall'ossatura delineata ma che con tutta probabilità dovrà ancora andare incontro a qualche cambiamento, tra uscite ed entrate. Eppure, a dieci giorni dall'inizio del campionato, un'idea di base sulla destinazione da raggiungere nel lungo percorso di una stagione è giusto e doveroso averla. Motivo per cui il tecnico livornese non ha nascosto completamente le carte questa sera, parlando dinnanzi alle telecamere, dove ha citato nientedimeno che la proprietà del club bianconero rappresentata sugli spalti da John Elkann. "Sarebbe un obiettivo importante essere in lotta per lo scudetto a marzo", le parole del tecnico. "Si tratta del solito discorso di sostenibilità, bisogna arrivare in Champions. Ci eravamo arrivati ma ci hanno sbattuto fuori. Quest'anno bisogna rientrarci perché poi scatta il triennio nuovo, con altri introiti, ed è molto importante per le società italiane". 

Due insomma - ma era anche prevedibile - i piani di cui tenere conto: quello puramente sportivo, con la Juve chiamata a un celere riscatto dopo due stagioni senza titoli, non all'altezza della sua storia, e quello economico, perché è chiaro come la società non possa più permettersi di lasciare per strada ulteriori risorse dopo aver visto sfumare l'importante tesoretto per la mancata partecipazione alla prossima Champions League (e la successiva esclusione da parte della Uefa da tutte le coppe europee). È tempo di invertire la rotta, ma una volta per tutte. Allegri lo sa, così come sa bene di non poter più sbagliare, dopo la riconferma. E se anche di scudetto non parla apertamente - perché a suo dire è prematuro - non può nemmeno negare a sè stesso che probabilmente, ancor di più di dodici mesi fa, il vero obiettivo stagionale è proprio quello.