DIPENTENDE DI ELKANN COME VLAHOVIC, POGBA ECC - "Sì, vero, in un certo senso siamo colleghi!"
I DIALOGHI CON ELKANN - "Sì, beh, molto spesso. Di Juventus e di Ferari. Quando ti trovi in una situazione un po’ più informale tocchi gli argomenti comuni. La curiosità è sempre tanta. Lui ha una grande passione in entrambi i casi. Pur essendo un uomo di finanza, quando si parla di calcio e di formula uno torna ad essere una persona come tante, influenzata dalla storia e dall’affetto di questi due miti dello sport. In lui, oltre alla passione, ho colto molto senso del dovere. Vive Juventus e Ferrari come una eredità che lui porta avanti con l’intento di mantenerla al livello in cui l’ha trovata e in cui è sempre stata. Questo approccio si sposa anche con il rispetto e con l’affetto che lui ha nei confronti della sua città: sente molto di dover mantenere le aspettative dei tifosi bianconeri e dei cittadini di Torino. Ricordo una cosa che mi aveva colpito e fatto ridere... Lo scorso anno, quando abbiamo avuto un momento un po’ di crisi dopo i tanti Scudetti, mi è scappato di dire “vabbè dai, ne abbiamo vinti nove di fila, può anche bastare”. La replica: “No! Dieci sarebbe più bello e i miei figli sarebbero molto più contenti”. È molto Juventino questa determinazione nel non lasciare niente agli altri".