Tornando al discorso iniziale, il principale nodo da sciogliere è (o era) quello riguardante il play, ruolo che domani dovrebbe essere affidato a Fabio Miretti (affiancato da Weston McKennie e Adrien Rabiot). Dopo l'ingenuità commessa nella gara di andata contro il Benfica costata il rigore del momentaneo pareggio dei portoghesi, il classe 2003 sembrava aver perso terreno nelle gerarchie della squadra bianconera, ma la sua prestazione nel finale del match di martedì, contro la stessa avversaria, ha fatto capire ancora una volta quanto sia difficile rinunciare a lui, soprattutto in periodi caratterizzati da numerose defezioni.
Verticalizzazioni, visione di gioco, lucidità e soprattutto tanta voglia: in soli pochi minuti allo Stadio Da Luz Miretti ha dato prova delle doti migliori del suo repertorio, meritandosi la sufficienza piena in pagella insieme a pochissimi altri compagni tra cui il coetaneo Samuel Iling-Junior. Difficilmente quest'ultimo troverà spazio dal primo minuto contro il Lecce, mentre per Fabio sembrano esserci pochi dubbi: le chiavi del centrocampo saranno affidate a lui, insieme al compito di dirigere la manovra e servire i compagni del tridente. La Juve conta su di lui, di talento c'è un estremo bisogno.