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Con tutte le assenze che deve fronteggiare, Andrea Pirlo non aveva un facile lavoro nel preparare la formazione per affrontare la Lazio. Ma la Juventus scesa in campo all'Allianz Stadium è l'apoteosi del "calcio liquido" proposto dal suo allenatore. Alcune scelte tattiche non si erano mai viste. Il modulo è una sorta di 4-4-1-1, dove gli unici in posizione "ortodossa" oltre a Szczesny sono Demiral (difensore centrale), Cuadrado (terzino destro), Chiesa (esterno sinistro) e Morata centravanti. Per il resto, il capitano di serata Alex Sandro adattato centrale accanto a Demiral; Bernardeschi terzino sinistro, una posizione che sta diventando sempre più sua. E Danilo? Addirittura a centrocampo! Ma il delicato ruolo di regista è affidato a Rabiot. Mentre Kulusevski, che si presumeva avrebbe fatto la punta, fa invece l'esterno destro. Ad agire a ridosso di Morata è Ramsey.

Ne è risultato un primo tempo a due facce: dopo un inizio shock, la Juve ha raddrizzato il match proprio col "regista improvvisato" Rabiot, inseritosi su suggerimento di Morata.