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Che cosa significa essere Hans Nicolussi Caviglia? Significa essere appassionato di storia e musica classica, avere la fama del predestinato e poi ritrovarsi a lottare contro un ginocchio che non vuole proprio saperne di collaborare, ma significa anche avere la resilienza tipica del campione e sapere che, prima o poi, arriverà anche il tuo momento. Ecco, per quel 23enne altoatesino dai capelli biondi e il viso pulito la grande occasione è capitata proprio contro l'Inter, in un Derby d'Italia non ancora decisivo ma comunque sempre ad alta tensione, carico di contenuti e ambizioni per entrambe le parti. 

NIENTE DI FACILE - Un esordio da titolare deciso all'ultimo minuto, come ha rivelato lui stesso nel post gara: "In realtà l'ho saputo oggi, è stata una sorpresa, mi sono fatto trovare pronto. Ho lavorato parecchio per questi momenti, era importante, l'ho affrontata con le mie caratteristiche". Hans ce l'ha messa tutta, ma la sua serata è stata tutt'altro che semplice: gli avversari, del resto, erano clienti scomodi come Lautaro Martinez e Hakan Calhanoglu, di certo non gli ultimi arrivati, che hanno reso la vita difficile a lui ma anche ad altri compagni più navigati. Insomma, non il modo più facile per tornare in campo dal primo minuto a sette mesi dall'ultima volta, quando ancora indossava la maglia della Salernitana.

UNA VITA DI SORPRESE - Sapere di potersi meritare una chance anche in un big match, comunque, è già di per sè un'ottima notizia per il classe 2000, che nella sua breve carriera ne ha già viste di tutti i colori. Con la maglia bianconera, del resto, aveva già debuttato in Prima squadra nel 2019, quando qualcuno lo definiva "un Cristiano Ronaldo in miniatura"; a seguire il primo prestito e l'infortunio al crociato, preludio a un lunghissimo stop che sembrava non finire mai. Poi la luce in fondo al tunnel, la ripartenza dalla Serie B e il ritorno nel massimo campionato, palcoscenico più adatto alle sue innegabili qualità; infine il ritorno alla Juventus per una permanenza quasi insperata, fino alla titolarità nel Derby d'Italia che, a pensarci bene, riflette perfettamente quello che è stato il suo cammino fin qui, accidentato e tortuoso ma anche ricco di paesaggi mozzafiato. Perché evidentemente, se sei Hans Nicolussi Caviglia, la storia può sempre riservare un capitolo a sorpresa. E con la giusta umiltà, quella che certamente non gli manca, il finale può sempre essere una piacevole scoperta.