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La sensazione, ecco, è che sarà una partita lunga e questo naturalmente influirà sulle scelte di Massimiliano Allegri. Allo stesso tempo, Max è consapevole di doversela giocare: non con lo spirito di sempre, ma in maniera più spregiudicata, senza per questo rinunciare alla natura "difensivista" che ha acquistato la sua squadra. Dunque, quale Juventus vedremo al Maradona, nella sfida (quasi) scudetto che vedrà contrapposti i bianconeri alla capolista? La stessa base di partenza, con interpreti diversi, più offensivi, i migliori spendibili. Per capirci: Chiesa rischia seriamente di iniziare dal primo minuto, a patto che possa dare ulteriori garanzie dal punto di vista della tenuta atletica all'interno dei novanta minuti, finora mai disputati in stagione.  LE CARTE IMPORTANTI - Il dubbio che accompagna questi giorni, ecco, non si discosta da qui: dentro Chiesa dal primo minuto o renderlo ancora una volta (vedi Udinese) la carta pronta a spaccare la partita? La tentazione di Allegri, già da settimane, è quella di vederlo dal primo minuto e di incutere timore agli azzurri sin dalle battute iniziali del match. A quel punto, con Di Maria titolare alla stessa maniera e alle spalle di Milik, la grande carta per la ripresa potrebbe essere Moise Kean, "più pesante" all'interno dei match di campionato e reduce dal minutaggio consistente del match dell'Allianz contro la squadra di Sottil. Non solo: Allegri potrebbe tenere Miretti e Paredes come carte aggiuntive, oltre all'imprevedibilità di Iling e Soulé da giocarsi in caso (più o meno) estremo. Tutto pronto, verso il Maradona. Lo è anche la Juve, o quasi.