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Un vero e proprio show, ma tutt'altro che fine a se stesso. No, il gesto rabbioso con cui Massimiliano Allegri a San Siro si è spogliato di giacca e cravatta, scatenandosi contro i suoi sulla linea laterale di campo ma ben oltre l'area tecnica, non è stato dettato dalla voglia di "dare spettacolo". È vero, la tensione accumulata durante il big match ha avuto un peso specifico tutt'altro che trascurabile per lui, ma da parte sua - come riflette Tuttosport - c'era innanzitutto la necessità di tenere alta l'attenzione dei giocatori della Juve fino agli ultimissimi istanti di gara, facendo capire loro plasticamente che c'era da compiere ancora uno sforzo, perché l'arbitro non aveva ancora fischiato la fine.

IL MESSAGGIO - Una questione collettiva, dunque, più che individuale: il tecnico infatti, un po' come era già successo nel famoso precedente di Modena contro il Carpi, non era furioso con un singolo giocatore o contrariato per un episodio specifico, ma piuttosto per un accumulo di disattenzioni e leggerezze che ai suoi occhi avrebbero potuto costare alla sua squadra una vittoria che ormai sembrava essere consolidata. In un caso simile, effettivamente, un gesto plateale come una svestizione può risultare molto più efficace di un "semplice" urlaccio, soprattutto in una bolgia come quella di San Siro. Evidentemente Max è riuscito nel suo intento, strappando ai suoi anche un sorriso. "Il mister è così, ha sempre voglia di vincere e di dare il 100% fino alla fine; ci dà energia così": parola di Adrien Rabiot, il capitano.