De Ligt è arrivato alla Juve come un fenomeno annunciato, ma in due stagioni le sue qualità si sono viste solo a sprazzi. L’inizio è stato disastroso, con una sequela infinita di falli di mano anche sfortunati, ma si sa che l’approccio con un mondo nuovo e un calcio diverso può essere difficilissimo per chiunque (ricordiamo anche qui i sei mesi sofferti di Platini appena sbarcato a Torino). Quello che il ragazzone olandese ha mostrato in seguito è stato contraddittorio: alcune grandi partite, non pochi passaggi a vuoto; la sensazione che sia un campione mista al dubbio che non lo sia completamente perché responsabile di troppi errori imperdonabili per un difensore. Una situazione vissuta anche all’Europeo, con il fallo di mano (un altro) che è costato a lui l’espulsione e alla sua nazionale, probabilmente, l’eliminazione contro la Repubblica Ceca.
De Ligt alla Juve è costato 80 milioni e dalla Juve guadagna 12 milioni netti a stagione. Vale tanti soldi? Per il momento, no. Cifre del genere fanno pensare a un leader, un fenomeno, un fuoriclasse. E lui, oggettivamente, ancora non lo è. Lo può diventare, ma non lo è. Anzi viene da chiedersi come e quanto lo utilizzerà Allegri in questa stagione, potendo contare sulla coppia che ha aiutato l’Italia a raggiungere il trionfo all’Europeo. E’ vero che Chiellini non potrà scendere in campo con continuità e che Bonucci non è mai stato in particolare sintonia con l’allenatore bianconero, ma in un’ipotetica partita della vita chi fra i tre resterebbe fuori? Dovendo decidere in base all’Europeo, l’escluso sarebbe proprio lui: il ragazzo da 80 milioni. Il quale però un merito lo ha avuto, rispondendo così alle critiche sferzanti di Van Basten: “Quando parla lui, uno non può che stare zitto e ascoltare“.
@steagresti