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All'interno del gruppo Juve non c'è euforia, solo una presa di coscienza di quanto la distanza dall'Inter, in testa alla classifica e indicati dagli addetti ai lavori quali favoriti per lo scudetto, sia ormai ridotta. Il pareggio nello scontro diretto ha dato maggior convinzione e consapevolezza alla squadra, capace di reggere il confronto con i rivali. 

La parola scudetto non è più un tabù, o forse non lo è mai stata per i giocatori. Le dichiarazioni di Adrien Rabiot, capitano in assenza di Danilo, non devono quindi sorprendere.  "L'obiettivo che ci diciamo nello spogliatoio è vincere lo scudetto, siamo campioni, siamo forti, dobbiamo esserne consapevoli e ce la possiamo fare", le parole del francese post Juve-Inter. E se lo dice lui, che ormai si può considerare a tutti gli effetti un leader in campo e fuori, è giusto credergli. 

C'è chi poi deve spengere l'entusiasmo, per ruolo e attitudine. Ogni tanto ci pensa la dirigenza, in particolare con Giuntoli, a riportare l’obiettivo bianconero al quarto posto. Il primo a tenere i suoi giocatori con i piedi per terra è Massimiliano Allegri, che ha "risposto" al suo giocatore su questo tema: "Rabiot parla di scudetto e io invece no? Perché loro sono in uno spogliatoio e io in un altro e non so cosa dicano tra di loro. Ma l’importante è quello che dico io... E io dico che bisogna arrivare tra i primi quattro posti". Un messaggio, se pur detto con il sorriso, molto chiaro. Non è pretattica o scaramanzia ma solo fine psicologia, riferisce Tuttosport, perché sotto sotto ha la stessa consapevolezza che ha la squadra.