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Tre quarti di gara seguiti dalla panchina. Una decina di minuti scarsi in campo e due palle osservate andare sul fondo, più che essere attaccate con la ferocia della prima punta. Poi, la stoccata di Allegri nel post partita che sembrava proprio avere Dusan Vlahovic come primo contatto nella lista dei riceventi: “Nel finale non abbiamo attaccato due palloni importanti sul secondo palo”. Sta tutta qui, seppur nella sua brevità, la partita e il momento della punta serba che allunga ulteriormente la sua striscia negativa senza gol.
 
Paradossale, tutto ciò, se si pensa al gennaio scorso. Alla prova di forza della Juventus che va a Firenze a prendersi Vlahovic, per farne centro del progetto, sacrificando invece Paulo Dybala. Dal centro ai margini è successo tutto piuttosto velocemente, tra incomprensioni tattiche, nervosismi e sterilità offensiva.
 
Il fatto, però, è che il futuro di Dusan Vlahovic non é mai stato così in bilico. Il club bianconero non lo considera un incedibile e i telefoni del suo entourage squillano ininterrottamente: da una parte della cornetta, prefissi inglesi e tedeschi; dall’altra, la piena disponibilità ad ascoltare. Dusan Vlahovic al centro di un progetto che è già fallito. Dusan Vlahovic sempre più in bilico, soprattutto senza Champions. Dusan Vlahovic che sembra già avere le valigie in mano, come si è visto anche ieri sera.