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Nei momenti più complicati, ogni parola e virgolettato possono avere un peso maggiore e un significato più profondo rispetto alle solite frasi di circostanza. Per questo, le dichiarazioni di Pavel Nedved negli ultimi giorni e in particolare quelle nel prepartita contro il Torino, sono emblematiche del momento della Juventus. Allegri aveva richiamato dopo la partita contro il Milan e prima della disfatta col Maccabi Haifa, al concetto della passione, del cuore, a sottintendere che questi aspetti erano venuti meno ed erano alcuni dei motivi per cui i bianconeri stavano trovando tante difficoltà. Un concetto di cui però il vice presidente della Juve ritiene superfluo parlare: "Se oggi qualcuno dice che dobbiamo mettere il cuore, combattere per noi è una sconfitta perché questo è il principio la base". Come a non volere credere che i giocatori non diano tutto da questo punto di vista; e in effetti, per uno come lui, che in campo lottava a prescindere da tutto, è difficile immaginare che alla Juventus venga a mancare questa attitudine. 

CONDIZIONAMENTI ESTERNI - Un tema che Nedved ha voluto rimarcare prima del derby è quello dei "condizionamenti esterni: "Sentiamo la pesantezza della maglia, del momento, delle parole del presidente che mi hanno toccato, ma a tutti. Era la verità. Dobbiamo reagire, abbiamo perso le ultime due e la Juve non può accettare questo, dobbiamo reagire tutti insieme". E ieri, tutto questo i giocatori lo sentivano prima del match, ed è anche per questi motivi che la risposta della squadra è stata importante, sul piano mentale e caratteriale prima ancora di quello tecnico. La fragilità mostrata dalla Juve in questo inizio di stagione è stata evidente; una squadra che spesso è sembrata impaurita non tanto dall'avversario ma prima di tutto da se stessa.

COMPATTARSI - Nedved ne è consapevole e le sue parole vanno in questa direzione: "Ai giocatori arriva negatività, per questo abbiamo cercato di dare fiducia, di farli stare tranquilli". Una squadra sicura di sé stessa, nonostante le difficoltà e i risultati deludenti, non si trascinerebbe dietro questa "negatività"; dichiarazioni che spiegano - almeno in parte - anche le ragioni del mini ritiro. Il dirigente della Juve ha mostrato a tutti quale è uno dei principali problemi di questa squadra, ora tocca al gruppo e all'allenatore trovare una soluzione duratura. Compattarsi, lasciare fuori i condizionamenti esterni e ripartire; ieri la Juve l'ha fatto.