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Per prendere qualcosa, bisogna desiderarla anima e corpo. È per questo che la Champions League rischia di scivolare via dalle mani della Juventus, priva di mordente ed identità nel primo tempo contro la Fiorentina. Fortunatamente Morata ha raddrizzato le sorti del match, ma la prima frazione di gioco racconta di una squadra incompiuta, che ha fatto pochi progressi da inizio stagione sia sul piano tattico che emotivo, nonostante ci siano bandiere come Bonucci, Chiellini e Buffon che dovrebbero infondere fame di vittoria.

CORSA CHAMPONS - Il calendario preoccupa, a partire dall’attesa per le sfida di stasera: l’Atalanta è già scappata a +2 (68 punti), il Milan potrebbe staccare di tre lunghezze la Juve (66) se battesse la Lazio, altrimenti, all’opposto, sarebbero proprio i biancocelesti a farsi sotto (andrebbero a 61), con una partita in meno. In più c’è il Napoli, che in caso di successo contro il Torino aggancerebbe i bianconeri. Se tutto dovesse andare per il verso sbagliato, Pirlo e i suoi uomini si troverebbero già in affanno, con una vista sul calendario non proprio favorevole. Nelle ultime cinque partite ben due scontri diretti, contro Milan e Inter. Inutile a dirlo, cinque finali dove ritrovare identità e spirito, qualità che le rivali hanno consolidato per il rush finale. Anche perché nel mezzo c’è la Coppa Italia. COPPA ITALIA - Adesso, l’appuntamento del 19 maggio si preannuncia in salita, perché l’Atalanta è travolgente e sta attraversando un periodo di forma strepitoso, basti pensare alla cinquina rifilata al Bologna ieri sera. Sistema ultra-collaudato, cinismo, qualità in abbondanza e voglia di spingersi sempre oltre i propri limiti. Elementi caratteriali e tecnici che la Juve dovrà presto fare propri per battere l’armata di Gasperini.