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Fra intrecci e tira e molla, probabilmente la previsione più realistica è che per De Ligt si “spuntino” 80 milioni, altrimenti resta. Con quella cifra si possono prendere un buon centrale e un buon centrocampista. Bisognerebbe pensare anche a un terzino, a meno di non puntare su Cambiaso e dirottare Cuadrado a destra. Ma restiamo a De Ligt.

Un buon centrale, appunto, potrebbe sostituirlo e, in fondo, sarebbe uno scambio alla pari, perché l’olandese non è stato niente di più e niente di meno di un buon calciatore. Tutto sommato non ha dimostrato quella continuità, imprescindibile nel ruolo. Compagine non all’altezza, campionato italiano troppo tattico? Oppure i limiti sono quelli d’un giocatore potente e coraggioso negli anticipi, nei colpi di testa, ma non troppo a suo agio nell’area di rigore dove spesso s’è mostrato macchinoso. Non pensiamo che con Bonucci e lo stesso Gatti possa dare il meglio di sé: nessuno pare sufficientemente agile da compensare, appunto, la “macchinosità” di De Ligt. Converrebbe, dunque, che l’affare andasse in porto e non tanto per la volontà o meno del giocatore di restare perché il progetto “non lo convince”. La squadra cambia, cambia anche il progetto e di conseguenza possono variare le scelte. Comunque se De Ligt restasse gli andrebbe affiancato un centrale più veloce e dinamico perché troppe volte il migliore della difesa juventina è apparso l’intramontabile Chiellini.

La questione, dunque, ancora una volta è quella dei soldi, senza contare che un altro centrocampista è necessario, dato che il punto debole bianconero è stato, in questi anni, proprio il centrocampo. Rabiot e Arthur non sono sicuramente partenti, ma risulta difficile fare affidamento su di loro. La cessione di De Ligt sembrerebbe quindi obbligata. A meno di non richiamare Chiellini.