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Tuttosport ha intervistato Oscar Damiani, agente di George Weah ed esperto di calcio francese, a cui ha chiesto di descrivere il figlio d'arte Timothy Weah che ormai sembra a un passo dalla Juve

DIFFERENZE CON IL PADRE - "Intanto Timothy non assomiglia al papà, da un punto di vista calcistico. Il papà era un centravanti che faceva tanti gol, veloce e potente. Lui non ha una grande fisicità, però è molto rapido e molto tecnico, bravo nell’uno contro uno. È un’ala che ultimamente è stata adattata a giocare anche un po’ più indietro, quasi da esterno a tutta fascia. È comunque un giocatore con buonissime qualità tecniche, rapido. Non ha grande forza atletica e non essendo un gigante non è molto forte nel gioco aereo".
 
RUOLO IDEALE - "Sì, non segnando molti gol, ma essendo veloce, ultimamente nel Lilla è stato fatto partire da posizione un po’ più arretrata e lui si è dato da fare. Un po’ quello che è successo a Cuadrado. Il colombiano si è adattato bene anche nella fase difensiva, Timothy di recente non l’ho visto: io personalmente lo vedo in posizione un po’ più avanzata, da ala, ma evidentemente è tatticamente intelligente e può giocare anche più indietro". 
 
DAL PUNTO DI VISTA TECNICO - "È rapido, veloce e ha una bella tecnica sia con il destro, che è il suo piede preferito, sia con il sinistro. È proprio un giocatore tecnico, questa è la definizione più calzante. Oltre che molto agile e molto rapido. Un buonissimo giocatore. E decisamente bravo nell’uno contro uno, gli manca solo un po’ di prestanza fisica... Da questo punto di vista non è Marcus Thuram, ecco, per citare un altro figlio d’arte di cui si parla molto". 
 
FASCIA IDEALE - "Può giocare sia a destra che a sinistra. Lo vedo più a destra, ma può adattarsi bene anche a sinistra, rientrando sul piede migliore per calciare". 
 
EREDE DI CUADRADO? - "Sì, penso che possa essere l’uomo giusto. Poi ripeto, dovrà adattarsi un po’ a un campionato tattico come il nostro, dove si è molto attenti alla fase difensiva: su questo aspetto dovrà sicuramente lavorare in allenamento con lo staff tecnico bianconero". 
 
IL RAGAZZO - "Personalmente ho conosciuto bene George, ma non lui. Però viene da una famiglia di alto livello, quindi credo abbia la giusta educazione e la capacità di inserirsi in un nuovo contesto. Sicuramente è un ragazzo per bene e anche di ottimo livello culturale". 
 
DOTE MIGLIORE - "Penso siano l’agilità e la rapidità nell’uno contro uno. L'aspetto su cui deve migliorare? A quello penserà Allegri...".