Partiamo dall'amaro, così poi il palato può restare dolce per il resto della giornata. Infatti, a Madrid, la Juventus gioca una partita praticamente perfetta che, alla luce dello 0 a 3 dell'andata - con la rovesciata di Ronaldo - sembrava impossibile da giocare. Invece, subito Mandzukic, che poi bissa sulla fine del primo tempo, e Matuidi, portano la Juve ad un passo dal sogno. I supplementari sonop ad un passo, ma poi, il contatto galeotto in area di rigore tra Benatia e Vazquez fa gelare lo Stadium. Buffon impazzisce, Ronaldo segna dal dischetto ed il Real vola verso la terza Champions consecutiva. Ecco, quella data è stata importante, perché anche se di nuovo corso si è potuto parlare solo da questa stagione, proprio all'epoca è cominciata a serpeggiare l'idea di cambiamento. Un cambiamento marchiato CR7, come si vedrà appena tre mesi dopo.
Un anno prima, invece, l'apoteosi. Già, perché la finale di Champions del 2017 verrà tragicamente ricordata, più che per la sconfitta dei bianconeri, quanto per gli episodi di Piazza San Carlo. Quell'edizione, però, ha regalato alla Juve una notte indimenticabile: infatti, allo Stadium c'è il Barcellona, l'avversario insieme al Real più temuto. Difficile raccontare una storia che tutti conoscono, ma per i tifosi varrà lo stesso la pena soffermarsi un secondo, per ripassare l'esaltazione di quel giorno: ai gol di Dybala, il vero marziano nella sfida a messi, a quello di Chiellini, che suggella - da vera bandiera - una partita storica. Barcellona annichilito, al punto che otto giorni dopo, al Camp Nou, non va oltre lo 0 a 0 e la Juve vola in semifinale.