DENTRO GLI SCHEMI - Un bottino non da poco per un nuovo acquisto, che ha avuto il merito di sapersi calare fin da subito nella realtà Juve, con abnegazione e voglia di sacrificarsi. Sì, perché nella stagione di Kostic c'è anche tanto sacrificio, quello necessario ad aiutare la squadra seguendo i dettami di Massimiliano Allegri, che non per tutti risultano facili da digerire. E che, nel suo caso, si traducono spesso e volentieri nella richiesta di percorrere tutta la fascia sinistra, su e giù senza soluzione di continuità, passando dal ruolo di terzino a quello di esterno alto. Difficile, quindi, non perdonargli qualche cross "sballato" o fuori misura, così come il fiato corto sul finale di partita.
IL GESTO - L'ex Eintracht Francoforte, insomma, sembra aver trovato la propria dimensione. E lo dimostra anche un gesto, tanto semplice quanto significativo, che ha accompagnato la sua uscita dal campo allo stadio "Picco": invece che dirigersi subito in panchina lasciando spazio a Samuel Iling-Junior, Kostic ha fatto il "giro lungo" per salutare i tifosi bianconeri più vicini al rettangolo di gioco, stringendo qualche mano e raccogliendo i loro applausi. Niente di eclatante, ci mancherebbe, ma d'altro canto non era nemmeno tenuto a farlo. E ora c'è l'Europa League, la competizione che lo scorso anno lo ha consacrato come il migliore in assoluto. Contro il Nantes la Juve ha bisogno di lui, per continuare a combattere e sognare. Se poi si andrà avanti, le sue chance di "scatenarsi" non potranno che aumentare...