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Se Leandro Paredes continua a sembrare un oggetto misterioso, quasi un equivoco in una squadra ancora senza un'identità chiara, Filip Kostic si conferma di partita in partita il "colpo grosso" del mercato estivo della Juve. Il serbo corre (tanto), crossa (sempre) e a volte segna pure, in poche parole sta riuscendo a fare tutto ciò per cui è stato acquistato, anche grazie a una tenuta fisica invidiabile che lo rende uno tra i bianconeri più utilizzati con 2.131 minuti all'attivo. Ieri sera, nel match contro lo Spezia, l'ennesimo contributo utile alla causa: l'assist per il gol dell'1-0 di Moise Kean, già il nono in stagione considerando tutte le competizioni, a cui si aggiungono due reti.

DENTRO GLI SCHEMI - Un bottino non da poco per un nuovo acquisto, che ha avuto il merito di sapersi calare fin da subito nella realtà Juve, con abnegazione e voglia di sacrificarsi. Sì, perché nella stagione di Kostic c'è anche tanto sacrificio, quello necessario ad aiutare la squadra seguendo i dettami di Massimiliano Allegri, che non per tutti risultano facili da digerire. E che, nel suo caso, si traducono spesso e volentieri nella richiesta di percorrere tutta la fascia sinistra, su e giù senza soluzione di continuità, passando dal ruolo di terzino a quello di esterno alto. Difficile, quindi, non perdonargli qualche cross "sballato" o fuori misura, così come il fiato corto sul finale di partita.

IL GESTO - L'ex Eintracht Francoforte, insomma, sembra aver trovato la propria dimensione. E lo dimostra anche un gesto, tanto semplice quanto significativo, che ha accompagnato la sua uscita dal campo allo stadio "Picco": invece che dirigersi subito in panchina lasciando spazio a Samuel Iling-Junior, Kostic ha fatto il "giro lungo" per salutare i tifosi bianconeri più vicini al rettangolo di gioco, stringendo qualche mano e raccogliendo i loro applausi. Niente di eclatante, ci mancherebbe, ma d'altro canto non era nemmeno tenuto a farlo. E ora c'è l'Europa League, la competizione che lo scorso anno lo ha consacrato come il migliore in assoluto. Contro il Nantes la Juve ha bisogno di lui, per continuare a combattere e sognare. Se poi si andrà avanti, le sue chance di "scatenarsi" non potranno che aumentare...