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Al primo giorno di scuola, a meno che il professore non sia proprio... avete capito, non si fanno mai compiti in classe. Ogni debutto, pertanto, va preso non solo con le pinze, ma anche con i guanti sterilizzati. Sulla prima sconfitta stagionale della Juventus, quindi, si può discutere di tanto, ma senza dare giudizi n​é affrettati né, tanto meno, definitivi. Si può discutere sulle sbavature, si devono mettere in evidenza gli errori, ma anche i punti di forza su cui costruire i mesi che verranno. Certo, si può anche ironizzare, ma vien difficile pensare come trenta minuti di calcio (quasi) d'agosto possano bastare per giudicare per flop un giocatore. 

INVIDIA CATALANA - Matthijs de Ligt ha diviso le piazze, almeno per quanto riguarda il mercato. Il suo arrivo alla Juventus ha lasciato qualche malumore, soprattutto laddove si credeva di averlo già portato a casa - Barcellona, per esempio. Così, Mundo Deportivo non ha perso tempo per prendere in giro il centrale olandese, dopo i primi minuti giocati in maglia bianconera. Un gesto di sfida, in vista dei prossimi e più seri appuntamenti europei, ma anche un gesto di frustrazione per chi, per ora, si sta ancora mangiando le mani. E, ovviamente, approfitta di ogni occasione per far credere di non averci perso nulla. Un tweet che potrebbe anche essere simpatico, ma giunge alquanto inopportuno per tempi e modi: del doman non v'​è certezza, ma oggi si sa, chi ha sbagliato non ​è certo De Ligt.

GUFI, ALLODOLE E BARBAGIANNI - Al coro di sfottò, però, si ​è unito anche Fulvio Fognini. Di noto, oltre al figlio Fabio - già, il tennista, Fulvio ha anche la fede interista. Non meno di un mese fa, sempre con un tweet, Fognini aveva annunciato tre top players in arrivo dall'estero per i suoi nerazzurri, creando anche un certo scalpore nell'ambiente Inter. Ora, invece, ha preso una netta posizione su De Ligt. Megli'e Rugani ​è il messaggio lanciato dal papà del numero 9 al mondo della classifica ATP, calcando la mano su come, a 19 anni, la preparazione sia solo un noioso capriccio del mister. Che se ne fa, il fenomeno Matthijs, dei normali tempi di ambientamento? Lui non ne ha bisogno, d'altronde, a quell'età si ​è talmente saggi che non si può neppure votare per il Senato (in Italia, ovviamente). Sarà forse invidia che i top players arrivati dall'estero, al momento, abbiano vestito solo in bianconero. Chissà...